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NELLA CITTÀ DI STORIA E DI CULTURA

Guidati nella visita a San Marco Argentano da un gruppo di Studentesse e Studenti del Liceo classico P. Candela, dove hanno seguito l’alternanza scuola lavoro, i docenti dei licei classici della provincia di Cosenza, - giunti ad accompagnare i loro studenti -, hanno visitato la città che sorge nella piana del Crati 

-peraltro erede della bruzia Argentanum ricordata da Tito Livio, e rifondata, in posizione dominante la valle del Follone, nel 1048, da Roberto il Guiscardo, deciso a farne una formidabile base per la conquista della Calabria. Città di ospitalità e di Cultura nei giorni 14 e 15 scorsi si è riconfermata la Città di San Marco Argentano che, secondo la tradizione ad ogni straniero che arrivava alla Matina attribuiva l’appellativo di dominus.

Città di Storia e di Cultura lo è dal secolo XI, dacché i Normanni crearono i presupposti perché fosse elevata al rango di sede di una prestigiosa diocesi, oggi diocesi San Marco-Scalea. E non è un caso se anticamente San Marco espresse alcuni testimoni della fede: Senatore, Viatore, Cassiodoro e la loro madre, Dominata che, insieme a San Daniele da Belvedere, furono martirizzati a Ceuta, in Marocco, nel lontano 1227, mentre a promuovere la cacciata degli arabi dall’Europa accanto ai pontefici combatterono, sin dalla I Crociata, anche i principi normanni… Ma la cittadina di San Marco, che oggi conta circa 8.000 abitanti, può avvalersi di un Istituto Superiore Comprensivo, diretto dal Dirigente Scolastico Veltri, cui – per effetto della legge sull’autonomia scolastica – è stato annesso anche il prestigiosissimo Liceo Classico P. Candela, che abitualmente serve la meglio gioventù di San Marco e dei paesi schipetari che, incuneandolo, lo circondano e che è tornato alla ribalta con il Certamen regionale Polymnia, giunto quest’anno alla terza edizione. Fortemente voluto dal D.S. e dalla professoressa Selene Falcone, il Certamen è stato organizzato per gli Studenti del IV e del V anno per la promozione degli studenti più meritevoli della Regione. Ed è stato dedicato ad uno dei primi poeti individualisti greci, il poeta lirico Teognide. La prova consisteva nella traduzione, metrica o in versi liberi, e nel commento di uno o più testi. La sequenza testuale proposta, breve ma assai pregnante, tratta dal libro primo delle elegie del Poeta, è un excerptum sofferto che imponeva ai giovani Studenti liceali di relazionarsi con un testo che induce a considerare il rapporto che Teognide – come del resto alcuni ragguardevoli poeti dell’età arcaica da Esiodo a seguire - intrattiene sull’equipollenza del binomio poesia-verità.
E, mentre gli studenti convenuti per il certame si dedicavano alla prova che li ha visti impegnati da protagonisti, la visita dei docenti dei licei classici della provincia di Cosenza interessava l’antica Cripta della cattedrale normanna e la Cattedrale sovrastante, interamente ricostruita dal 1941, quindi aperta al culto nel 1951; la Torre normanna, secondo l’Orsi però completamente rinnovata nel secolo XV, e la fontana cosiddetta di Sikelgaita, simboli della Città stessa; ma anche la Chiesa dedicata a San Marco, oggi in corso di ristrutturazione; il Complesso monastico della Riforma, ex sede del Complesso dei Riformati a cui è annessa la Chiesa della Riforma, e l’orto del convento - sede della Benedetta, cappella votiva sorta nel romitorio dove San Francesco da Paola, ultimo santo calabrese di tradizione bizantina, ospite a San Marco alcuni mesi tra il 1429 e il 1430, si recava a pregare in disparte -; detto orto, divenuto Villa comunale in seguito al trasferimento dei monaci, oggi accoglie i visitatori lungo viali con un variopinto roseto in fiore. Tanta tradizione continua ad alimentare oggi la vena creativa di un insigne scultore, Eduardo Bruno, attivo tra San Marco e Firenze. Il Sindaco, Virginia Mariotti, proietta la Città di San Marco e i suoi abitanti nel futuro, con una prassi politica volta a reificare di continuo i dettami imposti dalla società di oggi, considerando come attori della società i cittadini, dando la priorità alla soddisfazione dei loro bisogni, primo dei quali quello di vivere in un clima operoso, fattivamente sereno, dinamico, che non rappresenta se non il virtuale, progressivo adeguamento ad un’antica, nobile e vetusta tradizione. Per me, insegnante del Liceo Telesio di Cosenza, partecipare, seppure da esterna, come accompagnatrice di alcuni studenti telesiani, alla manifestazione, è stata un’esperienza entusiasmante. Vedere i partecipanti, una ventina in tutto, certo il fior da fiore dei giovani che la provincia cosentina esprime, seri, compunti, motivati, con il solo ausilio del vocabolario sotto braccio, mi ha trasmesso emozioni forti che certo saranno durature nel mio cuore perché non corrispondono affatto a quegli stereotipi usuali a cui purtroppo anche docenti demotivati e adulti passivamente spesso soggiacciono. Anche nel corpo docente le emozioni e le sorprese che si sono susseguite sono state tante… La prima collaboratrice del Dirigente Scolastico, Professoressa Selene Falcone, solerte com’era quando la conobbi sui banchi dell’Unical – all’epoca seguivamo insieme le lezioni di archeologia e, come lei ha puntualizzato, anche le esercitazioni di letteratura italiana del professore Nuccio Ordine… Ed ecco sentirsi chiamare per nome dal proprio professore, il Presidente del Certamen, Professore emerito del Liceo Candela e intellettuale di rango, Franco Tarsitano, e la professoressa Carmela Viggiano Battaglia…Entrambi a riposo, si sono rimessi in gioco. Ed in maniera affatto disinteressata. Non solo perché i docenti sono docenti sempre, ma perché in possesso di una più profonda umanità che certo li rende più perspicui e più raffinati interpreti dei CLASSICI, ossia di quel patrimonio immateriale eppure considerevolissimo, di Autori e di Testi di prim’ordine, depositari di sentimenti, di emozioni, di riflessioni, notevolissimi anche per le potenzialità inespresse e per le infinite ri-letture possibili, quelle che, da lectores in fabula, faranno i ragazzi di oggi e di domani a cui auguriamo, con l’auspicium melioris aevi, non una vita ‘facile’, ma una vita sorretta da scelte illuminate dalla cultura e quindi consapevoli. La premiazione degli Studenti vincitori è avvenuta martedì 15 nella Biblioteca del prestigioso Liceo Candela dove ad accoglierci - in rappresentanza del Dirigente Scolastico, assente per motivi istituzionali - , c’era la Professoressa Selene Falcone la quale, dopo un breve saluto, ha presentato ai convenuti il Sindaco che ha orgogliosamente detto di essersi formata nelle aule del Liceo Candela dove ha appreso l’importanza degli Studia humanitatis incentrati sulla dignitas hominis e sui valori della libertà della persona, e i componenti della Commissione. Magniloquente la difesa dei Classici e il bisogno di proiettarsi nel futuro dialogando con gli Antichi, greci, latini, italiani, perché sono e perché siano a noi prossimi. Bravi sono stati gli Studenti. Tutti. Anche se ad essere premiati sono stati una studentessa del Liceo Classico di Luzzi, Pepe, prima classificata; una studentessa del Liceo Classico Telesio di Cosenza, Runco, seconda classificata; uno studente del Liceo Classico Telesio di Cosenza, Bellelli, terzo classificato. E a ricevere la menzione di merito due studenti del Liceo Candela.


SERAFINA ROTA –  Docente di Lingue Classiche del Liceo Telesio