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INETRVISTA A SAFFO,

POETESSA DI LESBO.

saffo

Introduzione:

Oggi più che mai, in un’epoca di crisi come quella in cui viviamo, il mondo ha bisogno di ascoltare il canto di autori senza tempo che hanno composto opere immortali per bellezza stilistica, profondità di pensiero e di sentimento.

In un’epoca in cui regna sovrana la confusione in tutti i campi, la civiltà e la cultura degli antichi consentono di riportare ordine, chiarezza, se non altro nelle idee, e di guardare a quei valori che abbiamo dimenticato e che ci rendono uomini.

I sentimenti esistono in noi fin dalla notte dei tempi, ma fin quando un poeta non li “classifica”, non li rende visibili in tutta la loro intensità, restano solo delle percezioni. Questo è uno dei compiti del Poeta e Saffo ha assolto tutto ciò con grandi meraviglie, purtroppo in gran parte perdute. Quel poco che ci resta dobbiamo conoscerlo. 

In una normale mattinata illuminata dal sole…

A Catullo, mentre attende ai suoi studi e compone le sue poesie, si materializza una figura femminile. È piccola di statura e ha la carnagione olivastra, certamente non quello che secondo i nostri canoni si può definire bello. In lei, però, risiede un fascino familiare, manifestato dall’espressività dei suoi occhi. Catullo non la riconosce subito;

CATULLO: e tu chi saresti?

SAFFO: ma come? Non mi riconosci? 

(Catullo fa un balzo, quasi a mo’ di riverenza)

CATULLO: Oh Saffo, sei proprio tu?

SAFFO: Hai ragione. Certo avresti potuto scambiarmi per Afrodite. Ma ahimè, sono solo Saffo!

ὀ μὲν γὰρ κάλος ὄσσον ἴδην πέλεται <κάλος>, 

ὀ δὲ κἄγαθος αὔτικα καὶ κάλος ἔσ<σε>ται       (fr. 50 V) 7

CATULLO: Il tuo fascino supera quello di Afrodite…Mi sento davvero onorato di parlare con te e poter sentire il suono della tua voce. Credo di avere imparato a memoria parecchi tuoi versi.  

SAFFO: Sono felice che il poco che è pervenuto ai tuoi tempi riesca a far breccia negli animi.

CATULLO: I tuoi sono versi immortali che narrano emozioni universali. Hai una scrittura così profonda e avvolgente. Spesso mi sono ispirato a te ed alle tue parole per comporre le mie poesie. Sei un modello per me. Vorrei conoscerti di più. Mi permetto di farti qualche domanda per approfondire le mie conoscenze su di te. 

SAFFO: Sono onorata di ciò che mi dici. Risponderò volentieri a tutto ciò che vorrai sapere. 

CATULLO: Sarei curioso di sapere come è nata la passione che hai per la poesia.

SAFFO: Credo risalga a quando, bambina, mi incantavo dinanzi alla bellezza della natura, ascoltavo estasiata il suono delle fronde degli alberi o il canto degli uccelli, passavo ore a sognare in riva al meraviglioso mare o a contemplare la pura bellezza della Luna. Ho capito in età infantile che avevo bisogno di esprimere in qualche modo quello che provavo. Poi, più grande, ho scoperto la poesia della mia lingua, la poesia greca, allora ho capito che quello della parola era il mio mondo. 

CATULLO: Ti prego raccontami: la tua infanzia com’è stata? 

SAFFO: La mia famiglia era aristocratica, io e i miei tre fratelli, Larico, Carasso ed Eurigio, abbiamo ricevuto un’educazione accurata. Anche io, pur femmina, ho potuto imparare a leggere e scrivere: il dono migliore che potessi ricevere. Quella nobiltà, che pure in tante cose ci fu d’aiuto, ci obbligò per un periodo all’esilio in Trinacria. Io mi struggevo per il ritorno alla mia amata Lesbo. 

CATULLO: E dimmi: qual è stata la cosa più importante della tua vita?

SAFFO: Il mio amato tiaso. Una scuola per giovinette mirata a formarle nella crescita e accompagnarle fino al momento del matrimonio. Le indirizzavo a diventare perfette mogli e madri: da fanciulle acerbe ed ingenue a donne adulte e consapevoli. Sotto la mia guida imparavano le arti, il culto della Bellezza, il culto di Afrodite, musica, danza, poesia, strumenti che permettevano loro di far sbocciare i loro talenti. Feci il possibile affinché la mia scuola fosse come una casa per queste fanciulle. Quanti pianti al momento di lasciare la scuola per iniziare la loro vita di spose! Quanta nostalgia nelle loro epistole! Spesso scrivevo epitalami per il giorno delle loro nozze, lieto e straziante al tempo stesso. Ma questo lo saprai già.

CATULLO: Si, si è molto discusso di questa tua scuola!

SAFFO: Lo immaginavo! L’Amore è scandaloso per sua natura, è contemplazione della Bellezza, è un’epifania che ha molteplici forme. Perché non quelle di una fanciulla? Perché non nel cuore di una donna? Ma le donne, ai miei tempi come ai tuoi, sono viste come ornamento degli uomini, come se non potessero esprimere la veemenza di un sentimento, a meno di non risultare inopportune e scandalose. Una donna che vive appieno il suo spirito e il suo corpo, dà comunque scandalo, non è più semplice oggetto. 

CATULLO: L’amore rende ciechi sotto molti aspetti. Mi sono riservato la domanda a me più cara da quando ti ho riconosciuta. Vorrei sentirlo proprio da te. Cos’è per te l’amore?

SAFFO: Espressione pura del divino. Bellezza e Amore sono ciò che ci solleva e schianta, ogni volta, oltre i nostri limiti dettati dal tempo, dalla caducità, dal dolore, dalla morte. L’Arte li celebra, li venera e rende loro voto divino. Afrodite sa essere generosa e crudele, il suo sorriso nasconde pene e piacere. 

 Ο]ἰ μὲν ἰππήων στρότον οἰ δὲ πέσδων

οἰ δὲ νάων φαῖσʼ ἐπ[ὶ] γᾶν μέλαι[ν]αν

ἔμμεναι κάλλιστον, ἔγω δὲ κῆν ὄτ -

τω τις ἔραται•    (fr.16 V) 1

CATULLO: Quanta passione anche in queste semplici parole. Ti ringrazio per l’opportunità che mi stai dando. Mi ha sempre colpito la tua capacità di descrivere alla perfezione la follia d’amore, versi indimenticabili che fanno vivere quelle emozioni. Io ho amato la mia Clodia come nessuno ha mai osato amare. Al solo ricordo, mi affollano la mente pensieri contrastanti. Non ha mai ricambiato appieno questo mio folle sentimento e quanto ci ho sofferto! Ma è passato; ora detesto quella donna. Sono riuscito a fare spazio nel mio cuore ad un’altra persona ma ahimè, quante sofferenze mi sta causando!

SAFFO: Io ho amato tutte le mie fanciulle e posso capirti perché le ho viste allontanarsi una ad una abbandonandomi. Ho provato emozioni dalla forza travolgente che mi hanno coinvolto l’intera mente e l’intero corpo.  

Ἔροϛ δηὖτέ μ' ὀ λυσιμέληϛ δόνει
γλυκύπικρον ἀμάχανον ὄρπετον    (fr.130)  2

CATULLO: Sono rimasto - ammirato di come ripercorri nello stesso tempo l’anima, il corpo, le orecchie, la lingua, gli occhi, la pelle, come cose a te estranee e disperse: e passando da un posto all’altro geli, bruci contemporaneamente, diventi fuori di te, sragioni, sei sconvolta dal timore e poco manca che muori, tanto che sembri provare non una sola ma un groviglio di passioni. Tutto questo, infatti, accade a chi ama. 6

…nam simul te,

Lesbia, aspexi, nihil est super mi

vocis in ore,

lingua sed torpet, tenuis sub artus

flamma demanat, sonitu suopte

tintinant aures, gemina teguntur

lumina nocte.

( carme 51) 3

 Null’altro può distogliere il pensiero dall’oggetto d’amore, e il corpo segue il cuore e la febbre. Una follia divina, come d’altronde l’Amore è divino, in ogni sua forma. Sono emozioni che i miei versi fanno vivere, rivivere a chi le conosce. Credo tu le conosca bene, amica mia. 

SAFFO: Sì, so di che stai parlando. 

φαίνεταί μοι κῆνος ἴσος θέοισιν

ἔμμεν' ὤνηρ, ὄττις ἐνάντιός τοι

ἰσδάνει καὶ πλάσιον ἆδυ φονείσας ὐπακούει

καὶ γελαίσας ἰμέροεν, τό μ' ἦ μὰν

καρδίαν ἐν στήθεσιν ἐπτόαισεν·

ὠς γὰρ ἔς σ' ἴδω βρόχε', ὤς με φώναίσ' οὐδ' ἒν ἔτ' εἴκει,

ἀλλά κὰμ μὲν γλῶσσα <μʼ> ἔαγε, λέπτον

δ' αὔτικα χρῷ πῦρ ὐπαδεδρόμηκεν,

ὀππάτεσσι δ' οὐδ' ἒν ὄρημμ', ἐπιρρόμβεισι δ' ἄκουαι,

κὰδ' δέ ἴδρως κακχέεται, τρόμος δὲ

παῖσαν ἄγρει, χλωροτέρα δὲ ποίας

ἔμμι, τεθνάκην δ' ὀλίγω 'πιδεύης

φαίνομ' ἔμ' αὔτᾳ.

ἀλλὰ πὰν τόλματον, ἐπεὶ †καὶ πένητα†              (fr.31 V) 4

Ma oltre all’amore è anche la natura meravigliosa, al contempo rude ed elegante, che permette di lasciarsi affascinare e abbacinare da colori, suoni, profumi e portarli in sé. 

Ἄστερες μὲν ἀμφὶ κάλαν σελάνναν

ἂψ ἀπυκρύπτοισι φάεννον εἶδος,

ὄπποτα πλήθοισα μάλιστα λάμπῃ

γᾶν ‹ἐπὶ παῖσαν›.       (fr.4 V) 5

La Luna mi è stata frequente fonte di ispirazione. Il suo candore immutabile, la sua femminilità esasperata, chiamano la lirica, l’ode. Come non restare incantati dinanzi alla bella tra le belle?  

Il mondo si potrà salvare solo se la Bellezza e la Poesia continueranno ad albergare nel nostro animo. 

μνάσεσθαί τινά φα<ι>μ᾿ καὶ ἄψερον ἀμμέων      (fr. 147 V) 8 

L’amore è il sentimento da cui nasce tutto ciò che ci circonda. Tutto cambia… ma ciò che mai potrà svanire e subire alcun cambiamento è proprio l’amore. !!                                     

Sara Guglielmelli, IV B

Testo inviato dalla Prof.ssa Stefania Vetrini

 

NOTE

1= Alcuni dicono che sulla terra nera
     la cosa più bella sia un esercito di cavalieri,

     altri di fanti, altri di navi;

     mentre per me ciò che si ama…

 

2= Eros che scioglie le

     membra mi scuote

     nuovamente: dolceamara

     invincibile belva

 

3= vien strappato ogni senso, ora,

    o Lesbia, vedendoti non ho più parole 

    e la lingua si aggroviglia,

    sotto la pelle si diffonde un tenue fuoco,

    tintinna un fuoco nelle mie orecchie,

    gli occhi si coprono di una duplice notte.

 

4= Mi sembra (fortunato) come un dio lo

    sposo che siede di fronte a te e può ascoltarti 

    parlare e sorridere dolcemente da vicino.

    E questo fa balzare il cuore nel mio petto

    Se guardo verso di te infatti non riesco a 

    Trovare parole da dirti

    Ma la lingua mi si spezza e all’improvviso 

   una fiamma sottile mi attraversa la pelle,

   con gli occhi non vedo più nulla, 

   ronzano le orecchie

   mi scendono sudori freddi,

   mi assale un tremito,

   divento più verde dell’erba e 

   mi sembra essere più vicina alla morte 

   ma tutto si può sopportare…

 

5= Le stelle, certo, attorno alla bella luna

    indietro nascondono il luminoso volto,

    quando, piena, più che mai risplende

    sulla terra tutta.

 

6= (cit.Guidorizzi).

7= Chi è bello è bello solo per il tempo che lo si guarda, 

     ma chi è virtuoso sarà subito bello

    (trad. Ferrari)

 

8= Dico che qualcuno conserverà memoria di noi