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ANCORA UN ROMANZO MOLTO APPREZZATO DAI RAGAZZI  DEL GRUPPO DI LETTURA LIBER-I IN CONCORSO AL PREMIO "CULTURA MEDITERRANEA - NARRATIVA GIOVANI"

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 L’avversione di Tonino per ceci e i polacchi di Giovanni Di Marco, ed. Baldini+Castoldi,  è un romanzo molto toccante, incentrato principalmente sul tema della pedofilia all’interno della chiesa. Esso tuttavia  sviluppa anche altri filoni narrativi e racconta diversi avvenimenti, quali la morte della madre e del fratello del protagonista, l’allontanamento di sua sorella... Tutte queste disavventure familiari segnano profondamente Tonino, che l’autore segue per tutta la sua infanzia fino a metà adolescenza.

Ciò che più mi ha colpito di questo romanzo è stata la forza del ragazzo, che, benché giovanissimo, riesce sempre ad affrontare le difficoltà che la vita gli pone davanti. Ovviamente, non è da solo: infatti, Tania, la vicina di casa di sua zia, gli sarà sempre vicino, in ogni situazione lei lo consolerà ed è solo grazie al suo aiuto che Tonino troverà la forza di confessare gli abusi subiti.

Ho apprezzato molto questo libro anche per l’originalità con cui tratta un tema più che mai attuale. Troppe volte si cerca di nascondere fatti del genere per proteggere l’autorità della chiesa e troppi nomi sono scritti nella lista delle vittime di questo fenomeno aberrante. Anche se la storia raccontata non è reale, è specchio di molte vicende e dona voce voce a troppi silenzi. I fatti  sono narrati esattamente per quelli che sono, senza cercare di velare la realtà; infatti, ci sono dei punti molto crudi che, oltre a far toccare con mano il dolore del protagonista,  consentono al lettore di immedesimarsi nelle vicende narrate.

Però, in questo clima di sofferenza, quando tutto appare  perduto, si intravvede sempre un raggio di luce. Anche nelle ultime pagine, che sembrano destinare  il protagonista a permanere nelle tenebre,  l'autore, con bella intuizione,  annuncia l’inizio di una nuova era.

Cristiana  Giordano, II D