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porta EUROPA

 

Tremo e, ancora con gli occhi chiusi, faccio un respiro profondo. 

Sono sollevato: respiro ancora, sento il peso dell'aria che penetra perfino nel bronchiolo più sottile dei miei polmoni.

Però il mio è un respiro provocato da tanta, troppa paura che riempie il mio piccolo torace che si espande sempre più.

Ho paura di aprire gli occhi e di compiere un piccolo gesto sbagliato da cui potrebbero scaturire mille conseguenze senza rimedio.

Ho paura di morire. 

Stringo forte gli occhi, sperando di non poterli aprire mai più e vedere il mondo crudele che mi circonda.

Fa freddo, ma non è il freddo che mi fa tremare.

Sento il rumore delle onde del mare che sembra non esser più tanto agitato. 

C'è troppo silenzio.

Sembriamo esserci solo io e il mare, quasi cose se fossimo amici.

Ma non voglio aprire gli occhi.

Dove sono i miei genitori? 

E i miei fratelli? 

L'unica cosa di cui avrei bisogno in questo momento sono le braccia calde di mia madre, sul mio viso ormai gelido.

Ma ci sono solo gli spruzzi gelidi del mare.

Una mano si posa delicatamente sulla mia spalla.

Sarà mia madre?

Ho paura.

Vorrei aprire gli occhi, ma non lo faccio.

Parlano una lingua che non conosco.

Dove sono?

Dov'è mia madre?

Che ne sarà di me? 

Dove mi hanno mandato? 

Sono mille le domande che fanno rumore nella mia piccola testa.

Io, che avrei dovuto giocare con i bambini della mia età e non avere alcuna preoccupazione, mi trovo qui.

Non so nemmeno dove.

Mi scuotono. 

Stringo forte gli occhi pensando a mia madre che mi sorride e mi faccio forza.

Apro gli occhi.

Mi manca il respiro.

Siamo su una spiaggia.

Intorno a me ci sono i cadaveri di coloro con cui siamo partiti.

Qui si respira aria, aria pulita.

Non c'è alcun "rumore" se non quello delle onde del mare.

Nessuna mitraglietta, nessuna bomba, non ci sono urla.

Solo il dolce suono delle onde del mare. 

Respiro ancora.

Uno sguardo mi riscalda subito il cuore: è mia madre, in lacrime.

Incredulo corro verso lei e mi aggrappo forte alla sua pelle soffice e profumata.

Ci abbracciamo.

Vorrei durasse all'infinito, il nostro abbraccio.

Mi sussurra che siamo al sicuro e che andrà tutto bene.

E subito mi sento rinascere.

Rinascere in un abbraccio silenzioso, gloria della mia vittoria, davanti al rumoroso vocio delle onde del mare.

 

LAVINIA  TATU,  classe  V E