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Rap 76194 

La letteratura, come qualsiasi altra espressione artistica, è in continua evoluzione. E’ impensabile considerarla qualcosa di statico, essa si evolve con la società di cui è espressione.

Da sempre considerata come “l’insieme delle opere fondate sui valori della parola ed affidate alla scrittura”, tale definizione è oggi da riformularsi; nuovi generi letterari si sono andati affermando in questi anni e molti di essi non riescono a  prescindere dalla musica che li accompagna.                                                                             

E’ innegabile che i giovani d’oggi preferiscano, a una letteratura “da leggere”, una da “ascoltare”, in quanto più immediata e più penetrante. Il genere Rap, ad esempio, oggi in voga, esprime nuove forme di poesia attraverso la musica. Rapper come Salmo, Luchè, Achille Lauro e altri lanciano, attraverso i loro testi, un grido disperato su tematiche che riflettono i disagi della società giovanile. Si tratta di testi molto forti ed espliciti, mai edulcorati. Se paragonassimo l’Infinito di Leopardi al testo Cabriolet di Salmo, noteremmo subito la sostanziale differenza che contraddistingue i due autori: alla ricerca introspettiva del messaggio lanciato ne l’Infinito e al disagio in essa sotteso, si contrappone, nel testo Cabriolet l’esplicita affermazione delle problematiche dei giovani del ventunesimo secolo.

Per gli adulti la concezione di questi testi come letteratura è impensabile, potrebbero sembrare banali ed infantili ma, a dispetto delle apparenze, sono tutt’altro, perché intrisi di emozioni e sentimento e, dunque, fortemente soggettivi: è una poesia parlata con sottofondo musicale: l’una non può esistere senza l’altro, la musica trasporta i versi ed i versi si inebriano della musica. La vera forza di questa genere musical/letterario è che, a differenza degli altri generi musicali, non c’è bisogno di particolari abilità canore, o meglio, i cantanti non diventano famosi per le loro performances canore; ciò che è importante è il messaggio, il più delle volte solo parlato, dei loro testi.                                                            

Ne consegue, dunque, che anche questi testi possono essere all’altezza di essere considerati “letteratura”. 

A scuola se ti chiedono il futuro dov’è, digli presente” (Salmo, Cabriolet).

Leda Guarnieri, 3°A Cambridge 

Articolo inviato dalla Prof.ssa Stefania Vetrini

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