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ERASMUS + AU FIL DE L'EAU -COSENZA/ LURE

Mar mediterraneo 01

Il Mediterraneo è un mare chiuso collocato tra Europa, Africa e Asia che unisce da secoli miliardi di persone, ed è tradizionalmente reputato la culla della civiltà orientale già a partire dal mondo antico. L’origine del termine Mediterraneo (in mezzo alle terre), evoca la sua posizione intermedia,

il suo essere ponte di collegamento tra Europa e Africa, tra una civiltà progredita e una poco sviluppata. Il Mediterraneo è il mare che solcarono molti dei popoli del passato per intrattenere i loro commerci, è il luogo in cui popoli e culture si sono mescolate e fuse nel corso dei secoli. I porti in cui approdavano le navi erano importanti empori a cielo aperto e, lungo le loro strade non si scambiavano soltanto merci ma si diffondevano anche potere, idee, culture e civiltà. Questo lavoro ha l’obbiettivo di confrontare il Mediterraneo ieri e oggi e nello specifico gli scambi commerciali della civiltà cretese che grazie alle condizioni geografiche favorevoli, come la navigabilità dell’Egeo, divenne un importante centro di scambio commerciale con il Mediterraneo. Lo sviluppo delle attività mercantili non sarebbe stato possibile senza il controllo delle rotte marittime, controllo a cui i Greci diedero il nome di talassocrazia. Come afferma lo storico greco Tucidide nella sua opera intitolata “Le storie”, per garantire la sicurezza dei trasporti il re Minosse, con una grande flotta scacciò i pirati dal mare, rendendolo facilmente navigabile e portando così ricchezza agli abitanti che risiedevano lungo le coste. I mercanti cretesi crearono in tutta l’area dell’Egeo, in Egitto e in Palestina, veri punti di approdo che divennero insediamenti stabili: fu grazie a questi insediamenti che i cretesi diffusero le loro conoscenze e i loro prodotti tra i popoli delle coste del Mediterraneo. Purtroppo oggi il Mediterraneo non è più un luogo di apertura e di scambio pacifico verso l’esterno, ma sempre più spesso è un luogo chiuso e resistente alla richiesta di integrazione e, anziché unire, erige nuove barriere. Questo stesso mare che per secoli è stato simbolo di scambio e integrazione, è oggi attraversato da popoli che si vedono negare ogni diritto alla vita. Il cambiamento più eclatante sulle coste mediterranee che ha portato instabilità politica ed economica è il problema dell’aumento dei flussi migratori. Infatti, ogni giorno, migliaia di migranti a bordo di barconi della speranza cercano di attraversare il continente europeo, a partire dall’Italia vista come terra di passaggio per destinazioni migliori come la Francia, la Germania e la Svezia. Migliaia e migliaia di persone perdono la vita tra le acque del Mediterraneo, dopo aver pagato tantissimi soldi agli scafisti che giocano con le loro vite. Coloro che riescono a sopravvivere rimangono bloccati tra le terre del Canale di Sicilia, Lampedusa e Pantelleria, vittime delle politiche dei più importanti Paesi europei, come per esempio Francia eItalia che cercano di bloccare le loro frontiere a migliaia di immigrati provenienti dal Sud del mondo.

Altra problematica che ha come scenario il Mediterraneo è la cosiddetta “Primavera araba”, quell’ondata di proteste e rivoluzioni che a partire dal 2011 hanno investito tutti quei paesi del Nord Africa che si affacciano sul mar Mediterraneo, come la Tunisia, la Libia, l’Egitto, il Sudan, la Siria, l’Arabia Saudita ecc. Le popolazioni di questi Paesi hanno iniziato a manifestare per l’ottenimento dei propri diritti politici, civili sociali ed economici non garantiti da governi interni. Per cercare di risolvere questi problemi l’UE pone come obbiettivo di facilitare la stabilità di questi territori e lo sviluppo dell’economia. Per raggiungere questa finalità bisogna muoversi cercando di agevolare la pacificazione delle zone dove regna maggiore tensione. Purtroppo siamo ancora molto lontani da questo traguardo.

 In conclusione, il Mediterraneo, teatro di sanguinosi conflitti, può tornare ad essere quello che a lungo è stato:  un grande luogo di pace e vantaggio reciproco, nel rispetto di ogni identità. 

 Martina Mele,  II B EU

Articolo proposto dalla Prof.ssa Anna Settino

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