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I nostri genitori aspettavano tutta una settimana per vedere il nuovo episodio di Happy Days, o magari di Goldrake. Tutta la settimana ad aspettare il seguito del loro telefilm preferito. “Telefilm” ovvero il primo nome delle serie TV. Ma se ci riflettiamo bene, forse anche l’espressione “serie TV” oggi appare inadeguata dl momento che e serie contemporanee hanno poco a che fare con la tv.

La linea di confine che separava le webserie (serie prodotte e pubblicate solo e soltanto sul web, spesso su Youtube), dalle serie tv (prodotte per la tv, spesso tradotte e doppiate per farle arrivare anche in altri paesi), già di per sé sottile, si è completamente disintegrata negli ultimi anni.

Già le famosissime ed estremamente ben fatte serie originali Netflix, quali House of Cards e Suburra avevano provato come questa distinzione fosse inutile. L’ultima batosta poi è arrivata dalla radiotelevisione nazionale norvegese, NRK, nel 2015.  

SKAM, che tradotto dal Norvegese significa “vergogna”, è stato creato allo scopo principale di aiutare le sedicenni norvegesi, appena entrate al liceo, finalmente “lovleg”, cioè con  il permesso legale di avere rapporti sessuali, a sopravvivere alla loro età. Ma è andato oltre, ha parlato a persone di tutte le età e di tutto il mondo. Dopo un anno e mezzo dal primo episodio, durante la terza stagione, questa webserie è diventata un fenomeno globale.

Ogni stagione ha un protagonista principale, diverso dagli altri, che però è parte del gruppo che ci è stato presentato nella prima stagione, incentrata su Eva. Eva, nella sua stagione, andata in onda dal 22 settembre 2015, affronta cose come una relazione malsana, la solitudine e l’amicizia. La seconda, la cui protagonista è Noora, esplora di più il concetto dell’innamoramento e di ciò che esso comporta, arrivando a trattare anche la violenza sessuale e il conflitto con i propri principi per amore dell’altro. La terza, l’unica incentrata su un ragazzo, Isak, parla di omofobia, disagio interiore, condizionamenti religiosi e malattie mentali. La quarta e ultima è incentrata su Sana e parla della religione musulmana, del cyberbullismo e del Russefeiring, il periodo di celebrazione della fine del liceo tipico della Norvegia. L’ultimo episodio è uscito il 24 giugno 2017

L’obiettivo della serie è semplice: fare in modo che essa sembri reale attraverso post su Instagram attribuiti ai personaggi e la possibilità di leggere i messaggi che i protagonisti mandano e ricevono, ma soprattutto grazie al metodo innovativo delle clip. I vari episodi vengono divisi in scene, chiamate clip,  in base al giorno e all’ora in cui si svolgono. Queste clip vengono poi rilasciate nel momento in cui si sarebbero dovute svolgere, se i protagonisti fossero persone reali. 

La primissima clip è ambientata nel primo pomeriggio, quindi sul sito ufficiale della serie la clip fu pubblicata alle 14.32, mentre sul sito dell’emittente fu pubblicata come parte dell’episodio settimanale quel venerdì sera. 

Dopo la fine della serie, però, la cosiddetta esperienza SKAM non si è fermata. Entro un anno dall’ultimo episodio ben sette nazioni, fra cui l’Italia, avevano ottenuto i diritti per fare un proprio remake di SKAM e avevano almeno iniziato a postare la loro prima stagione.

SKAM ITALIA ha, nel marzo del 2019, iniziato a postare le prime clip della propria terza stagione, incentrata sul personaggio di Eleonora, la controparte della protagonista della seconda stagione Noora. Le prime due stagioni sono state rispettivamente su Eva e Martino, che nella versione originale sarebbero i protagonisti della prima e della terza stagione, ed è stato questo il cambiamento più grande della serie fino alle 13.00 dell’undici marzo 2019, data  in cui, andando contro gli intenti della serie originaria -creata per gli adolescenti, dal governo norvegese e pubblicata su un sito apposito, in tempo reale-  senza alcun preavviso essa è stata spostata sulla piattaforma a pagamento TimVision, simile a Netflix.

La serie era già prodotta dalla piattaforma e gli episodi completi venivano pubblicato in anteprima solo per gli abbonati, ma ogni singolo pezzo che compone l’esperienza SKAM, possibile solo in tempo reale, in quanto fatta di attesa per la prossima clip, link ottenuti attraverso chat per ottenere video speciali che non compaiono negli episodi completi e post che altrimenti si perderebbero nei meandri della timeline di Instagram, veniva pubblicato su un sito a parte, ancora esistente ma inutilizzato. 

La piattaforma aveva, come al solito, pubblicato un conto alla rovescia per la prima clip insieme al primo trailer, senza annunciare nulla sul nuovo metodo di distribuzione. Alla fine del conto alla rovescia, durato una settimana, al posto di apparire “Fregata”, la scena che avrebbe dovuto essere pubblicata, è apparsa una foto nera, con scritte nel tipico giallo della serie “TUTTI I GIORNI SU” e il logo di Timvision.

I fan naturalmente si sono arrabbiati, soprattutto per la mancanza di comunicazioni ufficiali; la speculazione era stata studiata a tavolino. Il giorno dopo compariva un articolo su Mymovies.it, ma la cosa non era stata ufficializzata se non dal post sul sito, che richiedeva  l’abbonamento. La chiusura del sito apposito ha portato a una cattiva gestione  del format, ormai non più concentrato ma diviso tra il sito web della piattaforma e un account Instagram sul quale vengono pubblicate le clip, e nemmeno così in tempo reale, perché solo la prima clip è uscita all’orario previsto, mentre le altre hanno fluttuato da mezz’ora dopo a sedici ore prima; inoltre, data la scarsa affidabilità di Instagram, una delle chat fondamentali per capire la terza clip è stata pubblicata dopo la quarta.

Il fandom però non si è arreso e, con la gif dell’attore protagonista della seconda stagione che dice “Emozioni non consumismo” a portata di mano, ha fatto in modo che anche tutti quelli che non hanno un abbonamento a TimVision, italiani e non, potessero vedere le clip. Così come quando la serie originale ha raggiunto il grande pubblico internazionale, ironicamente, sempre durante la terza stagione, le persone capaci di vedere le clip senza problemi di geolocalizzazione o di abbonamento le registrano e pubblicano principalmente su Google Drive, considerato ormai la culla dei fan di qualunque versione di SKAM, ma anche su Instagram (su un account seguito anche da vari membri del cast, all’oscuro delle decisioni fino all’ultimo momento così come i fan) e su di un sito google creato apposta per riprendere la grafica e l’utilità del sito ufficiale delle prime due stagioni.

Oltre a questo, i fan hanno creato hashtag su twitter e varie petizioni per protestare e quindi tornare al metodo di distribuzione di prima o almeno ottenere una dichiarazione ufficiale da parte di TimVision.

Siamo in attesa di sviluppi.

                                                                                                                                MARIA SOLE NARDELLI, II B CAMBR

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