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elezioni

 

Sarò un Presidente che unisce, l’America tornerà ad essere rispettata”.

Così si apre il discorso del neo Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Al suo fianco Kamala Harris, primo vicepresidente d’America donna.

Dopo una difficile e tormentata campagna elettorale, finalmente il 7 novembre 2020 il popolo americano,chiamato alle urne per prendere importanti decisoni sul futuro del suo Paese, ha eletto il nuovo  Presidente degli Stati Uniti, il vicepresidente e i membri del congresso degli USA.

Gli sfidanti appartenevano a due partiti differenti, quello repubblicano e quello democratico. Il candidato del partito repubblicano era Donald Trump, presidente uscente, insieme a Mike Pence, candidato come vicepresidente. A contendersi con lui la carica c’era il democratico Joe Biden, ex vicepresidente dell’amministrazione di Barack Obama, affiancato da Kamala Harris, senatrice progressista e ambientalista. Ma quali sono i temi sui quali i due candidati si sono scontrati durante la compagna elettorale ? Il problema più grande dell’ultimo periodo  è sicuramente legato alla sanità vista l’attuale emergenza COVID. Trump ha dichiarato più volte di essere contrario all’utilizzo delle mascherine e che, qualora fosse stato rieletto, avrebbe lasciato ai singoli Stati la possibilità di decidere quando e come usarle e avrebbe delegato loro anche le decisioni legate ai test diagnostici.

La posizione di Biden su questo tema è molto diversa. Egli ha più volte manifestato la volontà di imporre le mascherine a livello nazionale, gestire la diagnostica a livello centrale e aumentare il numero di tamponi. Sul piano economico entrambi gli sfidanti erano d’accordo sull’aumento del salario minimo di 15 dollari l’ora per tutti i lavoratori americani. Biden inoltre, ha creduto fosse fondamentale la pena per le aziende che delocalizzano produzione o servizi per poi venderli sul mercato domestico. Il democratico ha pensato di limitare la crisi climatica dando maggiore peso alle spese e si è schierato contro l’aumento delle tasse per chi guadagna meno di 400 mila dollari l’anno.

Riguardo alle questioni giudiziarie, gli sfidanti hanno presentato idee contrastanti. Trump era a favore della pena di morte, della privatizzazione delle carceri e della libertà su cauzione. Biden invece non condivide nessuno di questi punti, in particolare è contrario alla libertà su cauzione perché sostiene che sia  causa di dislivello di trattamento tra classi sociali.

Entrambi i candidati intendevano sostenere il ruolo dell’Arabia Saudita nel conflitto Yeminita e gli accordi raggiunti tra Israele ed Emirati Arabi. Trump inoltre aveva proposto di far ritirare le truppe americane dall’Afghanistan.

In merito ai problemi climatici, Biden aveva proposto il progetto Green New Deal. Quest’iniziativa, dal costo di 2 miliardi di dollari, ha lo scopo di ridurre l’emissione di anidride carbonica. Il Presidente uscente degli USA, non credeva nella crisi climatica, per questo motivo avrebbe promosso l’uscita dall’Accordo sul clima di Parigi per la diminuzione dell’emissione di CO2.

La 59esima campagna elettorale della storia degli Stati Uniti, iniziata il 29 settembre, è stata caratterizzata da continue interruzioni e insulti reciproci tra i candidati. La notizia della positività al COVID di Donald Trump ha provocato il primo scossone. Dopo un periodo di isolamento, il repubblicano ha tenuto un discorso alla Casa Bianca davanti ad un pubblico di circa 2000 persone senza rispettare le distanze di sicurezza e l’obbligo delle mascherine. Il Presidente uscente è stato molto critico nei confronti dei paesi che hanno imposto il lockdown, promettendo al popolo americano che in caso di una sua vittoria, non avrebbe adottato tale misura restrittiva. I comizi di Biden, invece, si sono svolti nel pieno rispetto delle norme anticovid e con un pubblico ristretto. Purtroppo, a metà ottobre, il secondo dibattito della compagna elettorale è stato annullato dalla Commissione per i dibattiti presidenziali degli Stati Uniti, in quanto non è stato ricevuto nessun dato certo sulla guarigione di Donald Trump dal coronavirus. Si è arrivati così al 22 ottobre, giorno dell’ultimo comizio. Il dibattito, anche se molto meno acceso rispetto ai precedenti, non ha risparmiato accuse tra i due sfidanti. Biden ha tacciato l’avversario di razzismo, mentre Trump ha accusato il figlio del democratico di corruzione in Ucraina e in Cina nel periodo in cui il padre era vicepresidente di Obama.

Qualche giorno dopo l’inizio delle votazioni tramite posta elettronica, uno degli autobus di Biden è stato accerchiato da alcuni sostenitori del candidato repubblicano, episodio inquietante su cui indaga l’FBI. Intanto, il 3 ottobre sono cominciate le votazioni per le elezioni.

A causa del complesso sistema elettorale statunitense, l’esito dell’elezioni è stato determinato specialmente dall’orientamento dei 15 Stati in bilico. Il voto per il presidente, però, è indiretto, infatti il popolo ha eletto il collegio elettorale composto da 538 grandi elettori, suddivisi per Stato. Sono stati loro a decidere ufficialmente chi sarebbe stato il Presidente.

I membri del congresso elettorale, sono quasi sempre assegnati per blocco. L’intero pacchetto va a chi vince il voto popolare dello Stato. Questo è però un metodo controverso perché spesso porta ad un risultato contrastante tra il voto del popolo e l’elezione presidenziale.

Le elezioni USA hanno tenuto con il fiato sospeso il mondo intero. Finalmente dopo diversi giorni è arrivato l’esito tanto atteso: Joe Biden è il nuovo Presidente degli Stati Uniti! Ha vinto un uomo che ha dimostrato nel corso del tempo di essere vicino alle minoranze e di avere a cuore il futuro dell’America.

 

Marianna Crocco,  2B EUR ◦

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