Arte e Spettacolo
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- Scritto da Giulia Azzinaro
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“Contemplando le passioni altrui nella Commedia e nella Tragedia, blocchiamo le nostre passioni, le rendiamo più misurate, e le purifichiamo”
Aristotele
Maestra d’ogni tempo, la tragedia solca il mare dell’evoluzione umana, attanagliando, incredibilmente attuale, lo spirito dell’uomo nel vortice della sua esistenza. Esistenza che si rivela essere lo specchio dell’agire di personaggi che hanno segnato la storia della cultura dell’uomo moderno, ergendosi a patrimonio da custodire nella memoria e, ancor di più, nello spirito di ciascuno di noi.
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- Scritto da Flavio Nimpo
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L'ICONA DI UN SACRIFICIO DALLA VISIONE POETICA DI EURIPIDE ALLA RIVISITAZIONE DI ANTONELLO LOMBARDO.
La riva è più sicura…
ma a me piace combattere con le onde...
Emily Dickinson
C’è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c’è un’altra luce del sole,
sebbene sia buio là…
Emily Dickinson
Basta il velo di uno sguardo
per sentirsi coperti d’amore…
Emily Dickinson
A volte la solitudine è una cosa atroce,
il silenzio è una cosa insopportabile…
Alda Merini
Accarezzami, amore
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna…
Alda Merini
Aulide e Tauride, l’alfa e l’omega della storia di un sacrificio, che il talento registico di Antonello Lombardo ha messo in scena, ricorrendo a una straordinaria costruzione, in cui ogni particolare, ogni segno e ogni simbolo raccontano di una vicenda capace di far cogliere messaggi universali estrapolati dal mito e filtrati dalla rivisitazione tragica.
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- Scritto da Flavio Nimpo
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LA NOTTE DEL LICEO CLASSICO TELESIO TRA SCENE FATALI, VIRTÙ EROICA, CANTO E DANZA
Il cinque Maggio scorso, dalle ore diciotto fino a mezzanotte, il nostro Liceo ha vissuto la nona edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, che, sempre ben accolta e sostenuta dal nostro Dirigente, l’Ing. Antonio Iaconianni, è stata ideata e organizzata puntualmente dalla nostra Referente, la Prof.ssa Daniela Filice, e realizzata da Lei in collaborazione con il Comitato costituito dal Direttore Artistico Antonello Lombardo e dalle Prof.sse Mimma Mitidieri, Emanuela Cairo, Angela Gualtieri e Rossana Cosco.
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- Scritto da Flavio Nimpo
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LA MOSTRA SULL'ILIADE IN ESPOSIZIONE PRESSO LA BIBLIOTECA "STEFANO RODOTÀ" DEL LICEO TELESIO.
La voce intensa e profonda di Gianni Vagnoni, alunno eccellente del nostro Liceo, avvolge la sala della Biblioteca “Stefano Rodotà”, dove si inaugura la mostra dell’artista Giacomo Vercillo dal titolo Iliade: guerra di eroi fra umano e divino.
I passi declamati, prima in greco e poi in traduzione, dal suddetto alunno evocano un’atmosfera suggestiva e senza tempo, in cui figure di eroi e gesta perpetuate da Mnemosine, madre delle Muse e dea del ricordo, consentono di rivivere emozioni e di riflettere su valori, ideali e temi, che il mondo classico ha reso universali.
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- Scritto da Flavio Nimpo
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AL RENDANO LA TRAGEDIA DI SOFOCLE SECONDO IL MAESTRO LOMBARDO
A volte la solitudine è una cosa atroce,
il silenzio è una cosa insopportabile.
Alda Merini
Le pietre di una città antica, Tebe, pietre capaci di rendere la roccia voce senza tempo … I versi di uccelli come monito di vate e destinati ad aleggiare sulla vestigia di un luogo vissuto fra luci e ombre, fra sangue versato e acque lustrali per necessaria catarsi … Le note struggenti di un canto che si leva come pianto e preghiera, mentre la fiammella di una lucerna tenta di essere rito per chi è caro ma bandito da chi non riconosce leggi superne…
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- Scritto da Rita Mallamace
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LA VIS COMICA DI PLAUTO E VALERIO LUNDINI
La comicità, che è un tratto distintivo di ogni cultura in tutte le epoche, rende possibile il confronto spontaneo tra gli autori dell’antichità e quelli dei giorni nostri.
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- Scritto da Beatrice Berardelli
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UN FILM MAGNIFICO ED UNA SUPERBA PROVA DI RECITAZIONE
Definire Quel che resta del giorno un semplice film in costume o sul nazismo o, ancora, una storia d’amore impossibile, sarebbe maledettamente riduttivo. Di cosa parla esattamente questa pellicola di James Ivory, candidata a ben 8 premi Oscar? Di un maggiordomo. Nient’altro che di un maggiordomo.
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- Scritto da Francesca Carbone
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IL TOPOS DELLA ROSA DAL MONDO ANTICO AI GIORNI NOSTRI
La rosa, fiore misterico dai molteplici significati, ha assunto diverse valenze sin dall’alba dei tempi come sinonimo di bellezza, amore, sensualità, ma anche purezza e rinascita. È diventato uno dei fiori di cui, ricorrendo in ambito artistico e letterario, si abbia testimonianza fin dall’antichità come vero e proprio topos della poesia in analogia con la donna e con l’amore.
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- Scritto da Alice Rizzo
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IL FILM DI GUILLERMO DEL TORO CONQUISTA TUTTI
Usa, 2017
Genere: Drammatico, fantasy, sentimentale
Durata: 123 minuti
Regia: Guillermo del Toro
Distribuzione: 20th Century Fox
Cast: Sally Hawkins, Doug Jones, Richard Jenkins, Michael Shannon, Octavia Spencer, Michael Stuhlbar
C’è chi riesce ad andare al di là, c’è chi nella diversità ritrova la propria identità: questo sussurrano le scene del film, vincitore di quattro premi Oscar, dal titolo “La forma dell’acqua”, realizzato dal regista e sceneggiatore messicano Guillermo del Toro. Un mondo, quello messo in scena, dove diversità e mostruosità costituiscono un binomio inscindibile, il nucleo essenziale attorno al quale il film si avvolge. E così il “diverso” e il “mostruoso” emergono prepotentemente dalla storia e dai personaggi del film, ambientato nell’America percorsa dalla Guerra Fredda. Elisa, donna affetta da mutismo e addetta alle pulizie in un laboratorio segreto, vive la sua diversità insieme ai suoi unici amici: la collega Zelda, donna afroamericana, e il vicino di casa Giles, artista omosessuale. Ma il normale scorrere dell’esistenza di Sally Hawkins, nei panni di Elisa, viene turbato dall’incontro con una creatura anfibia, della quale si innamora, in virtù della sua profonda sensibilità e di una comprensione che trascende qualsiasi parola. L’amore tra i due, la condivisione della propria essenza è capace di oltrepassare qualsiasi esteriorità, ha il potere di vedere nell’altro la completezza di sé stessi e della propria “anormalità”. La totalità, che ognuno di noi ritrova nell’altro, è delineata dalla semplice quanto armoniosa poesia con cui si chiude il film: <<Incapace di percepire la forma di Te,/ ti trovo tutto intorno a me./ La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo amore,/ umilia il mio cuore,/ perché tu sei ovunque>>. L’altro diventa dunque l’infinito da attraversare, così come il mostro si trasforma nella creatura meravigliosa da ammirare, non più emblema dei lati cupi della nostra anima. I veri mostri si nascondono tra noi, tra i “normali”, incapaci di amarci, apprezzarci per ciò che siamo, intenti sempre a ferire. Una poetica della condivisione di sé stessi è al centro del capolavoro di del Toro, la fantasia il mezzo per rappresentare la crudeltà dei nostri pensieri e la mancanza di puri slanci emotivi. Non a caso il regista afferma: «Quando le persone dicono “Oh, la fantasia è una grande via di fuga”, io sono solito rispondere “Non credo”. La fantasia è un grande modo per decifrare la realtà». E proprio la visione lucida della realtà è al centro del film, accompagnata dalla bellezza di un rapporto che travalica le apparenze e guarda dritto al sentire universale. Sappiate vedere nel cuore dell’altro, sappiate scovarne la tenerezza, il dolore, la mancanza di completezza, sappiate osservare e comprendere, sappiate guardare le scene di questo film per imparare a conoscere l’altro, il diverso che colma il vuoto dell’anima.
Alice Rizzo, IIIA Quadriennale
Articolo inviato dal prof. Flavio Nimpo
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- Scritto da Elisabeth Fiorita
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C’ERA UNA VOLTA IL TEMPO
Si dice “Chi ha tempo non aspetti tempo”, “Il tempo vola o è denaro”. Lo troviamo riportato sui biglietti del cinema, sulle confezioni della pasta o durante le partite sportive, ma cosa sappiamo davvero sul suo conto?