Cultura e Società
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- Scritto da Maria Di Liddo
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I LIBRI SCELTI DAGLI STUDENTI DEL GRUPPO DI LETTURA LIBER-I PER IL PREMIO DELLA CULTURA MEDITERRANEA.
L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi
L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi è un romanzo dello scrittore emergente Giovanni Di Marco. Elemento distintivo del libro è il titolo, che allude ai due aspetti essenziali della vicenda: la morte e l’istituzione ecclesiastica, della quale viene messa in evidenza la profonda corruzione dei costumi. In effetti, la storia di Tonino si apre con il funerale della madre morta prematuramente dopo aver dato alla luce il fratello Salvatore.
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- Scritto da B. Berardelli & E. De Rosa
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IL TRAGICO SENTIRE DELL'UOMO
La vita dell’uomo è scandita dalla sofferenza. Non si può evitare il dolore, perché esso è un elemento intrinseco nell’esistenza stessa. Non vi è vita senza sofferenza. Per i Greci il dolore è connaturato nell’uomo, è un elemento che non può essere eliminato dalla vita, ma, ad ogni modo, il dolore non sovrasta mai l’eroe tragico, perché egli si batte fino allo stremo delle sue forze, fino al proprio annientamento, anche quando è chiara l’inutilità della resistenza.
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- Scritto da Cristiana Giordano
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ANCORA UN ROMANZO MOLTO APPREZZATO DAI RAGAZZI DEL GRUPPO DI LETTURA LIBER-I IN CONCORSO AL PREMIO "CULTURA MEDITERRANEA - NARRATIVA GIOVANI"
L’avversione di Tonino per ceci e i polacchi di Giovanni Di Marco, ed. Baldini+Castoldi, è un romanzo molto toccante, incentrato principalmente sul tema della pedofilia all’interno della chiesa. Esso tuttavia sviluppa anche altri filoni narrativi e racconta diversi avvenimenti, quali la morte della madre e del fratello del protagonista, l’allontanamento di sua sorella... Tutte queste disavventure familiari segnano profondamente Tonino, che l’autore segue per tutta la sua infanzia fino a metà adolescenza.
Ciò che più mi ha colpito di questo romanzo è stata la forza del ragazzo, che, benché giovanissimo, riesce sempre ad affrontare le difficoltà che la vita gli pone davanti. Ovviamente, non è da solo: infatti, Tania, la vicina di casa di sua zia, gli sarà sempre vicino, in ogni situazione lei lo consolerà ed è solo grazie al suo aiuto che Tonino troverà la forza di confessare gli abusi subiti.
Ho apprezzato molto questo libro anche per l’originalità con cui tratta un tema più che mai attuale. Troppe volte si cerca di nascondere fatti del genere per proteggere l’autorità della chiesa e troppi nomi sono scritti nella lista delle vittime di questo fenomeno aberrante. Anche se la storia raccontata non è reale, è specchio di molte vicende e dona voce voce a troppi silenzi. I fatti sono narrati esattamente per quelli che sono, senza cercare di velare la realtà; infatti, ci sono dei punti molto crudi che, oltre a far toccare con mano il dolore del protagonista, consentono al lettore di immedesimarsi nelle vicende narrate.
Però, in questo clima di sofferenza, quando tutto appare perduto, si intravvede sempre un raggio di luce. Anche nelle ultime pagine, che sembrano destinare il protagonista a permanere nelle tenebre, l'autore, con bella intuizione, annuncia l’inizio di una nuova era.
Cristiana Giordano, II D
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- Scritto da LIBER-I - Gruppo di lettura del Liceo Telesio
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GLI STUDENTI DEL GRUPPO DI LETTURA DEL LICEO TELESIO PARTECIPANO ALLA GIURIA DEL PREMIO CULTURA MEDITERRANEA, NARRATIVA GIOVANI, E NE RACCONTANO I LIBRI CANDIDATI.
I SANTI D’ARGENTO
Di Giancarlo Piacci - Ed. Salani
Il libro è stato particolarmente apprezzato da noi studenti per la trama costruita in modo avvincente: essa, dosando le rivelazioni in misura calibrata, porta alla luce una verità scomoda, che costringe il protagonista a fare i conti anche con sé stesso.
Si tratta di un giallo, infatti, che ha al centro un giovane uomo, Vincenzo, dal passato oscuro e doloroso, depresso, dipendente da psicofarmaci (che egli assume in modo massiccio), in volontario esilio a Bacoli, costretto, suo malgrado, ad indagare sul dubbio suicidio del figlio di un camorrista in carcere, Giovanni, al quale è legato da un ambiguo rapporto di amicizia e gratitudine.
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- Scritto da Beatrice Berardelli
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UNA FINESTRA SULL’AUREA POESIA DI ALCUNI LIRICI GRECI
La sensibilità è un dono. Non la si acquista col tempo, non la si può imparare. Ci si nasce e basta. E mi piace pensare che la maggior parte dei greci avessero la sensibilità nel sangue, nel gene: un intero popolo con una sensibilità sopra la media. Ciò ha fatto sì che loro notassero quello che gli altri non vedevano, regalandoci poesie e pensieri (di cui ora, purtroppo, rimangono frammenti) immortali.
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- Scritto da Emma Giacoia, Eleonora Rizzo, Giulia Grasso, Alessandro Cersosimo
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DANTE: POETA DELL’UMANITA’
Elaborato premiato per la Sezione Letteraria Regionale “Piramide Aurea” al Concorso dell’Associazione Culturale “G. Logoteta” XVI Ed., 2022
Non c’è altra opera nella storia della letteratura italiana nella quale una società intera si rifletta con tanta compiutezza e straordinarietà. La Divina Commedia è l’opera più grande che il mondo della letteratura abbia mai visto.
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- Scritto da Marianna Crocco
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AL TELESIO UN CONVEGNO CON ROSY BINDI PER RIPERCORRERE IL PENSIERO DEL PADRE COSTITUENTE
In occasione del 25esimo anniversario dalla morte di Giuseppe Dossetti, lo scorso 10 maggio, il Preside del Liceo Classico B. Telesio, Antonio Iaconianni, insieme agli alunni dell’istituto, ha accolto l’On. Rosy Bindi e Fra' Paolo Barabino all’interno dell’auditorium A. Guarasci per discutere del pensiero di questo grande profeta del ‘900.
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- Scritto da Giordano&Pasqua&Scarpelli
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PERCHÉ CONOSCERE DANILO DOLCI, IL GANDHI ITALIANO
Danilo Dolci, nato a Trieste nel 1924, ma “siciliano” per scelta, si trasferì nella Sicilia arretrata e povera del Secondo dopoguerra, dove le persone morivano di malnutrizione, di fame e per mancanza di un lavoro. Il Gandhi italiano, così viene definito Dolci, iniziò una battaglia sociale per i diritti dei più poveri, con il coinvolgimento della popolazione direttamente interessata, attraverso gli strumenti della lotta nonviolenta, con un metodo preciso: non osservare dall’alto il degrado generale, ma entrarci.
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- Scritto da Elena De Rosa
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GLI UOMINI NON RIESCONO A RINUNCIARE ALLA GUERRA
Nella notte fra il 23 e il 24 febbraio la Russia ha iniziato ad invadere l'Ucraina.
Nelle principali città europee la popolazione ha iniziato a scendere in piazza per manifestare contro la guerra, l'Europa ha varato una serie di sanzioni economiche contro la Russai e il 28 febbraio le parti coinvolte si sono incontrate al confine con la Bielorussia per dar via ai negoziati.
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- Scritto da Michela Arcuri
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LAVORO E GIUSTIZIA: UN INSEGNAMENTO CHE ARRIVA DA LONTANO
Agli albori della letteratura greca, dopo Omero ci imbattiamo nel grande poeta Esiodo, dotato di eccezionali capacità che gli permettono non solo di identificarsi nella storia come un imponente scrittore, ma, soprattutto, come un grandioso maestro di vita. Il poeta assume, difatti, un ruolo fondamentale nella società del suo tempo e in quella attuale, per concedere e fornire a tutti i suoi insegnamenti morali ed etici e, dunque, per giovare agli uomini di tutte le generazioni. La sua intenzione è quella di soffermarsi sulla necessità etica del lavoro e su quanto esso possa valere per l’uomo.